Ci siamo, il
debutto ufficiale di Vasco Rossi a
Roma è stato celebrato. Il verbo celebrare, vista l’affluenza vertiginosa dei
suoi “discepoli”, non poteva essere lasciato sul vocabolario ad ammuffire.
Questa è stata la prima tappa dei suoi sette concerti, come al solito e come ha
abituato i fan, unici e irripetibili. Il titolo di quest’anno è Live Kom 2014. Le prime recensioni
parlano di grande energia ed impeto grintoso. Il sold out è assicurato per
tutti i rendez-vous al gusto di watt
sparati nel cielo.
La Repubblica ne parla così:
"Si
presenta con una giacca in pelle argentata, l'apocalisse di Vasco-Kurtz è una
scarica di potenza ed energia in cui la poesia delle sue canzoni, a cominciare
dal manifesto di "Vivere", fa i conti con la doppia cassa del
batterista americano. È davvero una svolta: l'inizio è una bordata heavy metal che spettina e quasi stordisce
la platea, poi si ascolta "... Muoviti!" da Liberi Liberi, l'album
della separazione dalla Steve Rogers Band, "che ho scritto alla fine degli
anni Ottanta" ricorda Vasco, "ma riarrangiata così è uno sballo (...)
E per il finale, come al solito affidato alle note di "Albachiara".
Con fuochi d'artificio e il Blasco che dice: "Tenete duro"
Ad
accompagnarlo, tra gli altri, e alla chitarra, c’è l’ormai consolidato Stef Burns. Solieri, il chitarrista storico è rimasto fuori, ma non è la prima
volta. Di Burns, valido strumentista e nel passato al servizio di Alice Cooper,
il singer con boa e ghigliottina al seguito, ricordiamo il sentito album “Roots
& Wings”, pubblicato martedì 21 gennaio 2014 dalla sua
casa discografica. L’album ha esordito a quasi sei anni di distanza dal
precedente cd “World, Universe, Infinity“
L’incisione del disco è avvenuta in diverse location, Italia,
Olanda e Stati Uniti. I brani presenti e tutti inediti, sono
dodici. La parte compositiva ha visto anche, oltre al titolare Burns (stratocaster/voce), Fabio Valdemarin (tastiere)
e Juan van Emmerloot (batteria).
La promozione live si è avvalsa anche del fenomenale singer italiano Roberto Tiranti, il quale ha
partecipato soprattutto, in questo particolare frangente, come bassista.
All’interno del
mondo del “heavy metal che
spettina”, come acutamente puntualizza la Repubblica, in riferimento a Vasco
Rossi nella sua prima data romana, trova posto “Non faccio prigionieri”, una vera dichiarazione di guerra al potere da parte del
rockantautore bolognese Mimmo Parisi,
conosciuto anche per l’uso intensivo della sua Stratocaster.
Uno stralcio del testo, indirizzato a chi vota con la coscienza
obnubilata dalle falsità del mentitore di turno, rende con dovizia il sapore di
cartavetrata che emana dal brano:
“L’attacco è per qualche tanghero
Che affida il potere ai ladroni
Ai rubagalline
Non faccio prigionieri!”
Il brano “Non faccio prigionieri” di Mimmo Parisi, è
reperibile sulla rete nei principali store digitali. Il metal, quello buono,
non rischia la ruggine.
(A cura di Diego Romero)
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